Il primo fiore sta a simboleggiare la Giovinezza e l’Adolescenza, che è rappresentata con molti colori vivi dove però c’è anche una simbologia che ne da un significato, come per esempio il rosso vivo che significa la passionalità prepotente e allo stesso tempo eccessiva e disordinata.

Il fiore però ovviamente non è ancora maturo e quindi risulta ancora incompleto, con un piccolo vuoto al centro e la mancanza di altri colori.


Il secondo fiore si erge al centro del tralcio, questi simboleggia la Maturità in tutto il suo splendore e completezza: anche le dimensioni sono molto più importanti, i colori numerosi e molto vivaci e al cento c’è il fulcro dipinto di oro zecchino per contraddistinguere la maturità.

Il terzo fiore si adagia dolcemente nella parte destra verso il basso e paradossalmente non è la fine della nostra esistenza, ma al contrario l’inizio e la trasformazione di una nuova vita: quella Spirituale.

In quel fiore, con una forma diversa dagli altri due, c’è la nostra Anima che continua la sua esistenza per l’eternità. Questa si riallaccia poi al tronco vitale dove si rimette in gioco come per magia la nostra vita.

Anche i colori sono diversi e sicuramente meno vivaci e appariscenti, ma molto sobri e significativi.

Il fiore della vita può essere realizzato in varie dimensioni. L’ultima opera che è stata realizzata rende però al meglio la sua importanza: ha un ingombro di oltre 4 mq (2,15m di altezza x 2,10m di larghezza), è composta da circa 900 pezzi tagliati a mano di varie dimensioni. È dipinta a mano, con la tecnica olio su ferro.

Per realizzare quest’opera ci sono voluti sei mesi di lavorazione.


«La nostra esistenza non è a caso, ha un valore profondo e inestimabile.
Quest’opera ci fa capire, contrariamente a quello che pensiamo, che noi nasciamo per non morire, ma per “vivere”».

Davide Solinas